Affitti brevi e codice CIN  

  • 1 mese ago

Il 2024 ha inaugurato una serie di nuovi adempimenti normativi nel settore immobiliare,  ci soffermiamo su alcuni dei più rilevanti,  l’introduzione della cedolare secca al 26%, tassazione per coloro che gestiscono più di un immobile, l’implementazione di norme di sicurezza più stringenti per gli affitti brevi ed infine l’obbligo di ottenere il Codice CIN, introducendo, di fatto, nuovi doveri e sanzioni.

 

Che cos’è’il CIN   – Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è il codice assegnato a tutti gli immobili destinati ad uso turistico, affitti brevi, alberghi e qualsiasi tipologia di strutture extralberghiere (b&b, ostelli, agriturismi, affittacamere) in Italia. Viene assegnato dal Ministero del Turismo, dopo espressa richiesta da parte del titolare dell’immobile o dal property manager con la delega del proprietario.

Il codice CIN (Codice Identificativo Nazionale) per gli affitti brevi,che doveva entrare in vigore il 3 settembre 2024, è stato di fatto prorogato al 1 gennaio 2025, così come comunicato dal Ministero del Turismo sulla Gazzetta Ufficiale.

Questo codice dovrà essere esposto all’esterno dell’alloggio e incluso in ogni annuncio dei portali online e siti web di prenotazioni dirette. Il Codice CIN ha lo scopo di ufficializzare l’inizio dell’attività presso il comune competente, garantendo la piena adesione agli obblighi previsti dalla legge.

 

Chi deve avere il codice CIN? –  Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è necessario per le seguenti categorie di immobili e strutture:

  • Unità immobiliari ad uso abitativo destinate a contratti di locazione per finalità turistiche;
  • Locazioni brevi di immobili;
  • Strutture turistico-ricettive, sia alberghiere che extralberghiere.

I documenti necessari per la richiesta variano in base alla natura dell’attività, distinguendo tra soggetti privati e imprenditoriali. In entrambi i casi, bisogna fornire anche la documentazione relativa ai requisiti di sicurezza aggiornati.

 

A chi comunicare il codice CIN e quali obblighi hanno i locatori?

Il codice CIN non deve essere comunicato, ma bensì esposto. L’obbligo a livello nazionale per i locatori è di esporre il Codice Identificativo Nazionale (CIN) all’esterno della struttura e sui portali online. Le disposizioni sono le seguenti:

  • All’esterno della struttura: il codice CIN deve essere esposto all’esterno dello stabile, posizionato in prossimità del nome dell’immobile a cui fa riferimento. Questo passo è essenziale per garantire la visibilità e l’identificazione chiara della struttura;
  • In tutti gli annunci online: il codice CIN deve essere incluso in ogni annuncio pubblicato su portali online OTA (come Airbnb, Booking.com, Expedia) e su qualsiasi sito web in cui la struttura è pubblicizzata, compresi i siti web di prenotazioni dirette. Questa pratica assicura la trasparenza e la chiara identificazione richiesta dalla legge anche durante la fase di ricerca e prenotazione online.

Le sanzioni previste per il mancato rispetto delle disposizioni relative al Codice Identificativo Nazionale (CIN) variano in base alla tipologia di violazione. Il legislatore ha introdotto ulteriori requisiti di sicurezza, sia per gli affitti brevi che per quelli gestiti in forma imprenditoriale.  In particolare, gli operatori devono attrezzare le proprietà locate di dispositivi di rilevazione di gas e monossido di carbonio, di estintori accessibili e ben visibili, situati nelle zone dell’immobile a più alto rischio. Inoltre, è richiesto almeno un estintore per ogni piano e uno ogni 200 mq dell’immobile.   

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