La Legge di Bilancio 2025 riduce di molto le possibilità di ristrutturare casa con incentivi fiscali. A partire dal prossimo primo gennaio il sistema di agevolazioni torna alle origini e sarà di fatto imperniato sul padre di tutti i bonus, quello per la ristrutturazione, in vigore sin dal 1998. Cambiano però e in peggio le aliquote: nel 2025 il 50% di detrazione decennale su un tetto di spesa di 96 mila ci sarà solo se l’immobile per cui si compiono i lavori è prima casa, altrimenti si scende al 36%. Nel 2026 nel 2027 riduzione anche per la prima casa al 36% e nel 2028 al 30%.
Ecobonus e sismabonus: scatta la riduzione
Stesso destino per l’ecobonus e il sismabonus, che fino alla fine di quest’anno garantiscono detrazioni addirittura fino all’85%. Inoltre i contribuenti dovranno fare i conti anche con le decurtazioni previste per i redditi superiori a 75 mila euro. Resta da capire se i risparmi di spesa così conseguiti risulteranno superiori ai mancati incassi per lo Stato in termini di imposte, sia perché diminuendo la convenienza diminuiranno anche i lavori (sarà difficile raggiungere le maggioranze nei condomini dove ci sono anche proprietari di seconde case) sia perché appare evidente il rischio di un aumento del sommerso.
Caldaie a condensazione: stop alle agevolazioni
Come previsto dalla direttiva comunitaria case green non sarà più possibile agevolare l’acquisto delle caldaie a condensazione, che con le norme in vigore consentivano di ottenere una detrazione del 50%, aliquota che saliva 65% nel caso di installazione contestuale di sistemi di regolazione automatica della temperatura, come le valvole termostatiche: un’abbinata che comunque garantisce un’ottimizzazione dei consumi e quindi riduzione dell’inquinamento.
Bonus arredi: le novità
Resta in vigore per tutto il 2025 il bonus arredi, che consente di detrarre il 50% su un tetto di 5000 euro. Si applica per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici purché la spesa sia effettuata da chi richiede anche il bonus manutenzione. Il vantaggio di questa agevolazione è che non richiede particolari formalità, perché basta effettuare il pagamento con sistemi tracciabili, senza ricorso al cosiddetto bonifico parlante. Del tutto svincolato da obblighi di ristrutturazione immobiliare un piccolo bonus di analoga natura introdotto con gli emendamenti al disegno di Legge di Bilancio: l’erogazione fino a 100 euro (che raddoppiano se l’Isee familiare è inferiore a 25mila euro) per l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza. Lo stanziamento è di 50 milioni e i fondi sono ad esaurimento.
Bonus barriere architettoniche
Rimane in vigore con le regole attuali anche il bonus barriere architettoniche, destinato a diventare l’agevolazione più generosa del Fisco, visto che copre fino al 75% della spesa per l’eliminazione delle barriere mediante il ricorso a manufatti o tecnologie che rispondono ad elevati requisiti: ad esempio, non basta installare un ascensore laddove non c’è ma bisogna che consenta un’agevole manovrabilità di una carrozzina per invalidi. Sparisce invece definitivamente (salvo il caso dei pochi che avevano già in corso i lavori il 15 ottobre scorso) il Superbonus, lasciando ben poco rimpianto, e non viene rinnovato neppure il bonus verde, che agevola la sistemazione di giardini e terrazzi.
Rinnovato il fondo per i mutui prima casa
Per restare in ambito immobiliare c’è invece una buona notizia: viene rinnovato e fino a tutto il 2027 il fondo Consap per i mutui prima casa, con uno stanziamento di 670 milioni. Si tratta di uno strumento di garanzia che consente, in particolare agli under 36, di accedere al finanziamento ipotecario anche quando non si dispone di somme di importo significativo da anticipare al rogito. Per i mutui che coprono dall’80 al 100 per cento del prezzo della casa Consap fornisce alla banca erogatrice una garanzia che copre l’80 per cento del debito residuo in caso di insolvenza del debitore. Diminuendo drasticamente il rischio gli istituti di credito possono così erogare a condizioni molto più vantaggiose. Per ottenere l’accesso al fondo bisogna che il mutuo riguardi una prima casa e che l’Isee dei richiedenti non superi i 40mila euro.